Museo di Metaponto con i bambini

Il nostro safari archeologico in Basilicata continua! Dopo aver visitato il Parco Archeologico di Siris–Herakleia e il Museo Nazionale della Siritide di Policoro, eccoci pronti con il Museo di Metaponto e le Tavole Palatine. Partiamo subito!

Museo di Metaponto con i bambini

MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI METAPONTO

Pitagora ci guida in realtà aumentata, spiegando ai bambini la storia della Magna Grecia

Vi è mai capitato di visitare un museo in compagnia di un famoso filosofo greco? Non ci credete? A noi è successo, e l'esperienza è stata a dir poco entusiasmante! Ci troviamo nel Museo Archeologico Nazionale di Metaponto, a circa 40 chilometri da Matera sulla costa ionica della Basilicata, nelle vicinanze del Lido di Metaponto, una delle numerose spiagge del litorale ionico lucano. A condurci in questo fantastico viaggio tra passato e presente, raccontando i più importanti avvenimenti che hanno visto crescere e fiorire la città di Metaponto (prima dei Greci, tra indigeni e Greci e i Greci in città) è Pitagora, il famoso filosofo e matematico che visse i suoi ultimi anni a Metaponto, fondando una delle sue scuole.

Pitagora, attraverso una guida cartacea, si anima sul proprio telefono e racconta ai bambini, prendendoli per mano, storie ed aneddoti dei popoli che vissero in Basilicata: i Choni, gli Enotri, gli Indigeni e poi i Greci. Il Museo di Metaponto è davvero un museo straordinario, ricco di testimonianze archeologiche che ci hanno lasciato senza fiato. Ci aggiriamo lungo le sale del museo, io con la guida cartacea, con un occhio attento alla mappa, e Giovanni con il cellulare che si diverte nel guardare i video e ascoltare le storie che Pitagora racconta con la sua voce calma e gentile.

Quasi 2000 sono gli oggetti presenti nel museo: armi, vestiti, gioielli, giocattoli e vasi, oggetti che usavano abitualmente i popoli che hanno vissuto in questa regione. La prima tappa del percorso riguarda le popolazioni originarie della zona: i Choni e gli Enotri. Pitagora ci racconta che, prima che arrivassero i Greci a dare vita a città importanti come "Metaponto" e alla Magna Grecia", in questa regione vivevano altre popolazioni, i Choni e gli Enotri, durante l'età del bronzo e del ferro.

Queste popolazioni conducevano una vita molto semplice, vivevano in villaggi, fatti di capanne, allevavano animali e pescavano. Molti di loro costruivano armi, che in seguito venivano seppellite nella tombainsieme al proprio familiare nel momento della morte. Dunque, una tomba con all'interno una spada o altre armi era sicuramente la tomba di un uomo. La spada e la punta del giavellotto erano il simbolo degli uomini di potere.

Le donne, invece, venivano sepolte non solo con addosso i loro gioielli: anelli, bracciali, orecchini realizzati con il bronzo ed il ferro, ma anche con i loro strumenti da lavoro, come per esempio dei piccoli pesi a forma di piramide che venivano usati nei telai per tendere i fili di lana o di canapa, in modo che le donne con le loro mani li intrecciassero per farne dei vestiti.

» Scopri le attività al Museo di Metaponto e alle Tavole Palatine

Proseguendo tra le sale del museo, moltissimi sono gli oggetti indicativi della vivacità degli scambi commerciali che avvenivano fra i popoli del posto e i Greci. Infatti, i Greci conquistarono i Choni e gli Enotri con la loro cultura ed il loro commercio. Anfore, ceramiche fini da mensa, piccoli contenitori, vaghi d'ambra ed in pasta vitrea, reperti che testimoniano l'arrivo dei Greci dalla regione del Peloponneso durante il VII secolo a.C.

Continuando il percorso, attraverso i reperti che osserviamo nelle vetrine, notiamo sempre più forte la presenza dei Greci nel territorio. Infatti, è proprio grazie a loro che prende forma e vita la città di Metaponto: furono costruite strade, templi e luoghi di sepoltura dignitosi: le Necropoli. Pitagora ci racconta pure che per i Greci il gioco era molto importante.

I bambini a quei tempi giocavano con la palla, con le trottole, dadi e con bambole snodabili come burattini. Le donne, per sistemare i capellied il trucco, utilizzavano delle lastre di bronzo o argento come specchi, lucidati a mano. I Greci erano abilissimi a costruire gioielli preziosissimi: bracciali, anelli, orecchini con tecniche che, a distanza di millenni, vengono utilizzate tutt'ora per creare i gioielli in tutto il mondo.

Si studiava anche la musica e si imparava a studiare alcuni strumenti musicali come il flauto, la lira e la cetra. Amavano il teatro, e durante gli spettacoli di danza e musica, gli attori indossavano delle maschere in modo che fosse amplificata la voce e fossero più visibili anche a quelli più lontani. Le donne di alta classe che andavano a teatro indossavano un copricapo caratteristico, detto SAKKOS.

Spesso sentiamo parlare di Olimpiadi. C'era una città che si chiamava Olimpia, in cui c'era un grande santuario, dove ogni quattro anni si disputavano gare per tutti gli atleti greci. Per i Greci lo sport era così importante che tutte le città sospendevano le guerre. Questo è ben rappresentato sui numerosi vasi di ceramica rinvenuti, su cui appaiono atleti, rigorosamente nudi durante i loro allenamenti. I Greci che vivevano a Metaponto amavano dipingere sui vasi di ceramica che spesso decoravano con figure rosse su fondo nero.

Usciamo dal museo, un luogo davvero straordinario dove la civiltà greca ha lasciato molti segni nella nostra cultura che sono ancora oggi presenti nella vita quotidiana, e grazie ai racconti di Pitagora questa esperienza di visita ci ha lasciato una traccia nella nostra memoria e ci ha arricchiti notevolmente!

TAVOLE PALATINE

Tavole Palatine con i bambini, a Metaponto (MT)

Nel pomeriggio, non poteva mancare una visita alle Tavole Palatine di Metaponto. Si trovano nell’area archeologica del comune di Bernalda, in provincia di Matera, e distano soli 5km dal Museo di Metaponto e si raggiungono dalla strada statale 106 Jonica.

Oltrepassando un cancello percorriamo un lungo viale alberato, e immerso in una natura silenziosasi erge il Tempio di Hera, o meglio di quello che ne rimane! Un tempio dorico periptero del VI secolo a.C., dedicato alla divinità mitologica Hera. I resti sono composti da 15 colonne con 20 scanalature e capitelli di ordine dorico.

In origine il tempio contava ben 32 colonne, infatti attraverso la realtà aumentata è possibile vedere la ricostruzione del tempio in tutto il suo splendore a portata di smartphone! Basta scansionare il codice QR sul tabellone tramite il proprio smartphone, installare l'app, seguire alcune istruzioni ed inquadrare il tabellone. Quasi per magia, si materializzerà sul display il tempio di Hera perfettamente integro, e sarà possibile ruotare attorno e visitarlo in realtà aumentata!

Le Tavole Palatine in realtà aumentata grazie al proprio smartphone

In passato, il tempio era anche chiamato "Scuola di Pitagora"; infatti, il famoso filosofo e matematico greco visse i suoi ultimi anni proprio qui, a Metaponto, fondando una delle sue scuole. Il nome Tavole Palatine, invece, è dovuto al fatto che le sue colonne ricorderebbero i sostegni della tavola intorno alla quale si riunivano i cavalieri di Carlo Magno. Per Giovanni, ma anche per noi, è stato un modo alternativo per fare un bel ripasso di storia, arte e, perché no, anche di matematica!

CONSIGLI UTILI

MUSEO DI METAPONTO

  • Il Museo di Metaponto si trova in: Via Aristea, 21, Metaponto (MT).
  • Il numero di telefono per qualunque informazione e prenotazioni è: 0835 745327.
  • Il Museo è aperto il Lunedì dalle 14.00 alle 20.00; dal Martedì alla Domenica dalle 9.00 alle 20.00.
  • Il costo del biglietto per gli adulti è di 2,50€, i bambini, invece, entrano gratuitamente.
  • Comoda e spaziosa area parcheggio, anche all'ombra per i periodi estivi.
  • Per richiedere o scoprire le librerie dove è possibile reperire la guida "Al Museo con Pitagora" consulta il sito web: www.almuseoconpitagora.it

TAVOLE PALATINE

  • Le Tavole Palatine si trovano presso: Strada Statale 106 Jonica, Bernalda (MT).
  • Le Tavole Palatine sono aperte tutti i giorni dalle ore 9.00 e chiudono un'ora prima del tramonto, possiamo dire che è sempre aperto al pubblico.
  • L'ingresso alle Tavole Palatine è gratuito.
  • Area parcheggio molto comoda.
  • Consiglio di informarvi sempre sugli orari di apertura e chiusura sia del Museo che delle Tavole Palatine, per non rischiare di trovare chiuso.
  • Sul tabellone, vicino alle Tavole, è descritto accuratamente come visualizzare in realtà aumentata le Tavole Palatine sul proprio smartphone. Troverete tutte le informazioni ed i passi necessari lì.

Un viaggio incredibile nel passato, tra storia, arte, filosofia e mitologia, della quale possiamo ammirare ancora le tracce e gli oggetti che sono sopravvissuti ai secoli.

Concludo con una citazione:

Ecco perché abbiamo il Museo, per tener viva la memoria di come siamo arrivati e per quale motivo: un nuovo inizio in un luogo nel quale far tesoro di quello che abbiamo imparato e di quello che ci siamo portati dietro dal vecchio.

Luis Lowry

Un grazie particolare all'associazione culturale OpenStorylab e al sig. Luigi Vitelli, che grazie al loro impegno rendono accessibile e comprensibile il patrimonio culturale della meravigliosa Basilicata con strumenti utili e innovativi a noi famiglie con bambini.

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